Chiedi alla terra. Scavi e ricerche archeologiche del Dipartimento di Studi Storici dell'Università di Torino

Riferimento: 9788831978958

Editore: Accademia University Press
Autore: Elia D. (cur.)
Collana: Prospettive storiche. Studi e ricerche
In commercio dal: 12 Aprile 2021
Pagine: 252 p., Libro
EAN: 9788831978958
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Descrizione

Dal Turkmenistan all'Iran, dall'Iraq all'Egitto, dalla Sicilia alla Magna Grecia, e poi in Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta. Il volume presenta i risultati delle missioni del Dipartimento di Studi Storici dell'Università di Torino alla ricerca del passato tra Oriente e Mediterraneo, dal III millennio al Medioevo, attraverso le voci dei protagonisti che operano sul terreno. Un apparato illustrativo ricco e accattivante accompagna non solo i risultati scientifici raggiunti, ma le vere storie delle esplorazioni, dal loro inizio agli esiti più recenti. Nei percorsi tracciati "si chiede alla terra" non solo attraverso gli strumenti tradizionali della ricerca sul campo, mediante l'applicazione rigorosa del metodo stratigrafico, ma anche attraverso l'indagine multidisciplinare che nasce dal dialogo e dalla collaborazione con varie discipline: topografia, imaging, geologia, botanica, chimica, fisica, ampelografia, zoologia, antropologia fisica, architettura, numismatica, geofisica, restauro... Un approccio complesso e articolato per una ricostruzione sempre più dettagliata e puntuale delle civiltà antiche, che si accompagna alla formazione universitaria dei futuri archeologi. La narrazione non è indirizzata ai soli studiosi, ma ad un pubblico ampio, per offrire anche ai non specialisti il racconto dei percorsi che legano le scoperte scientifiche alle vicende che hanno accompagnato la nascita delle ricerche e il loro progresso. Un'ulteriore esperienza di "archeologia pubblica", insomma, che si affianca alle tante iniziative rivolte al grande pubblico raccontate in queste pagine.«... insieme ai risultati scientifici per gli addetti ai lavori, conta la diffusione; la disciplina archeologica è più forte, se è compartecipata con la multidisciplinarietà; l'impatto è più significativo, se esce dai recinti dell'accademia, e coinvolge i cittadini. È questo il senso, in ultimo, dell'agire scientifico nella società civile». (dalla prefazione di E. Calandra)