Fortuna. Atti del quinto colloquio internazionale di letteratura italiana (Napoli, 2-3 maggio 2013)

Riferimento: 9788869731372

Editore: Salerno
Autore: Zoppi Garampi S. (cur.)
Collana: Studi e saggi
In commercio dal: 23 Febbraio 2017
Pagine: 264 p., Libro in brossura
EAN: 9788869731372
27,00 €
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Descrizione

Gli Atti di questo volume sono parte di un progetto di ricerca sulla storia delle parole nella nostra tradizione letteraria, avviato nel 2004 all'interno dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. I Colloqui - a cadenza biennale - pongono al centro dell'attenzione un lemma significativo trascelto nell'ampio corpus della letteratura italiana; nel corso dei lavori si provvede a tracciare la storia del valore assunto dal lemma nelle opere letterarie e nei dibattiti critico-letterari italiani dal Medioevo all'Età contemporanea. I quattro precedenti appuntamenti sono stati dedicati a illusione, ordine, silenzio e unità. Il quinto Colloquio, tenuto a Napoli nei giorni 2-3 maggio 2013, é stato intitolato alla fortuna, in un anno nel quale si sono celebrati i centenari della nascita di Boccaccio e della composizione del Principe di Machiavelli, autori notoriamente legati alla riflessione sulla fortuna. Qui l'indagine si amplia con affondi sul valore del termine dalla Bibbia a Manzoni, introdotta da uno studio sulla fortuna come idea, unità dinamica, persistente o ricorrente nella genesi delle espressioni artistiche e letterarie. Il peso morale ed esistenziale attribuito alla fortuna sin dalle civiltà delle origini, l'intrinseco rapporto del suo significato con l'evoluzione delle società e delle culture sono avvertiti da ognuno degli autori trattati con problematicità, nel confronto con termini affini (destino, fato, provvidenza, predestinazione, libertà, necessità, ventura, caso, sorte, occasione). Per tale ragione lo svolgimento cronologico del valore della parola, assicurato dalla sistemazione diacronica dei contributi, si intreccia con la riflessione dialettica che interessa i singoli scrittori chiamati in causa, consapevoli di misurarsi con un vocabolo controverso e polisemico.