Eco delle cose (L')

Sette anni fa ho avuto il piacere di leggere per la prima volta i versi di Paolo Di Caprio [...] ho colto ancora il senso del colore, una felice disposizione per la vita e la forza dell'amore, che sente con prepotenza e traduce nella più decisa nota della sua vena lirica. Sensualità e una malcelata insicurezza, desiderio e costante paura di perdere la persona amata sono presenti in ogni componimento. In tutti v'è sempre un motivo sentimentale profondo che tramuta in immagini, in visione. Anche quando dall'inquietudine sembra scivolare nella disperazione ecco che rinviene più forte dentro di sé il senso della vita. Le trame oscure, il buio, lo attirano, lo perdono, ma ne esce ogni volta perché più forte è il senso dell'uomo. Gli affetti, i paesaggi, la luce, l'inconscio, i contrasti d'amore, tutti portano alla ricerca di umanità, dove affiora la sempre presente lezione dei classici. Ma le note che toccano di più si trovano quando mette a nudo il suo desiderio di amore, allora le parole diventano canto e si riconosce quel sentire che fa diventare 'più verdi dell'erba' (Dalla prefazione di Pietro Maria Catalani).